E’ il nome del progetto ancora in corso realizzato in parte in uno studio fotografico nel settembre 2014.
Il tema iniziale era la riflessione sulla facile depressione dei giovani d’oggi legata ad un senso di solitudine e di smarrimento. Durante la realizzazione del progetto in studio e successivamente in una casa abbandonata, mi sono accorta che evincevo nell’espressione di Maria un sarcasmo legato a rabbia che si manifestava sempre di più con spontaneità. Ho voluto perciò lasciare fluire le sue emozioni senza forzarle o modificarle. Ho notato la forza dell’appoggio del suo corpo alla terra , i suoi magnifici piedi e le sue mani allungate. I suoi lunghi capelli erano come alla ricerca di una spazialità aerea che alleggerisse i suoi pensieri. Il suo corpo nelle forme piccole trasudava un intenso erotismo. Era come ingabbiata in un corpo sensuale ed urlava con rabbia il suo diritto alla vita! Mentre scattavo notavo una grande dissonanza tra la fragilità del suo sguardo e la forza del suo corpo. Così ho deciso di chiamare questo progetto “Fragilità e Forza” che è una caratteristica opposta da integrare con equilibrio in ogni donna.
In Maria c’era ancora una scissione delle due parti e tutto ciò è venuto fuori in maniera prepotente in quasi tutte le immagini che le ho scattato.
Il progetto è ancora in itinere
ANNO: 2015
REALIZZATO DA: Viviana Rasulo
TIPOLOGIA: Progetto fotografico