Viviana Rasulo è una fotografa. La sua formazione e il suo lavoro di pediatra e psicoterapeuta hanno molto influenzato i suoi ambiti di ricerca e, di conseguenza, i suoi progetti fotografici. Il suo interesse quindi è soprattutto antropologico ed umano. Ha esposto per la prima volta nel 2011 presso la Chiesa di Santa Maria Maggiore alla Pietra Santa, organizzando un’installazione multimediale articolata con una collettiva fotografica, musica Africana, e teatro sui 5 elementi. Il progetto si proponeva di raccontare della potenza dell’ Africa e non della miseria, suggestione sviluppatasi nella fotografa dopo aver lavorato come pediatra nei villaggi della Tanzania per vari mesi. L’installazione è stata successivamente ospitata anche dalla libreria Eva Luna , dalla Galleria Akneos di Napoli, dal Cinema America e dal Museo del Lupo nel Parco Nazionale d’Abruzzo.
Successivamente, con la direzione del fotografo AFIP Marco Monteriso, ha focalizzato il proprio interesse sui ritratti e sulla foto da studio, lavoro che ha portato la fotografa alla realizzazione di Photoproject 365, progetto che raccoglieva le fotografie scattate ai suoi pazienti, una al giorno nel suo studio, nei 365 giorni in un anno. Durante lo svolgimento del progetto i bambini sono stati protagonisti attivi, aiutando altri bambini con la partecipazione ad una raccolta fondi per l’acquisto di piastre neonatali per l’ospedale Santo Bono di Napoli. Questo non solo li ha sensibilizzati ma ha trasformato il rapporto medico-bambino attraverso lo scatto fotografico. La mostra è stata esposta al Giardino dell’orco, sul Lago D’Averno, in collaborazione con l’ospedale Santo Bono di Napoli. Al momento Viviana Rasulo dirige il proprio campo d’interesse alla fotografia di reportage e documentaristica, grazie all’incontro con Luca Bracali.
Con Bracali, fotografo e regista RAI, che testimonia attraverso la fotografia ed i libri da lui pubblicati il percorso “salviamo il pianeta terra”, ha condiviso i viaggi in Mongolia e nel mar Artico, durante i quali sono state scattate le fotografie del progetto Ai confini del mondo. Il forte affiatamento fra Viviana Rasulo e Luca Bracali, ha portato i due fotografi a collaborare anche in occasione della mostra personale di quest’ultimo, dal titolo 2015 Anno della Luce (gennaio 2015), di cui Rasulo è stata curatrice, esposta nella sala delle carceri del Castel dell’ovo a Napoli.Nel 2015 espone al museo Macro di Roma in una collettiva per il Festival delle Arti. Nel 2015 e nel 2017 partecipa alla collettiva Artisti Italiani con una mostra, Handle Care nel Museo della Commenda di Prè di Genova. Nel 2017 poi partecipa ad una collettiva, Ii non luoghi della mente, a Palazzo Vigo a Catania.
Il suo percorso, dall’interesse antropologico e dal reportage ora si rivolge all’ autoritratto, con una raccolta di immagini che ha portato alla autoproduzione di due libri (dummy) “ memorie di me” ed i “luoghi dell’anima”. Il percorso di ricerca verso se stessa che dura da più di 2 anni fa parte del progetto TESSUTO VITALE – LIVING FABRIC.
Questo progetto con la proiezione di immagini è stato presentato nel Settembre 2017 alla VISUAL SCHOOL OF ARTS di NewYork. ”
A Maggio del 2018 partecipa al TDW6 ART DESIGN WEEK IN Tainjin, Cina con il progetto HUMAN SPACE, presentando una serie di fotografie che mostrano la relazione tra l’uomo e lo spazio abitativo a seconda della cultura e della diversità.
Il 9 Febbraio 2019 partecipa al progetto ON THE EDGE OF HISTORY con una serie di fotografie, un’installazione e un libro d’arte con ART 1307 Gallery at Los Angeles Artist Association – L.A.
Nel Maggio del 2019 partecipa alla collettiva SOSPESI SULLA STORIA con ART 1307 Associazione Culturale in Villa di Donato, Napoli.
Nel Giugno 2021 partecipa al progetto LE DONNE DEL MITO con una mostra collettiva in Villa di Donato Napoli, curata da Patrizia de Mennato.
Nell’anno 2020/2021 svolge un progetto sociale a Scampia nei campi Rom dal titolo DANZARE LA VITA.
Riceve vari riconoscimenti e premi tra il 2015 e il 2019 menzionati nel curriculum.